Renzo Piano abbandona il progetto ex Falck

Niente progetto pilota di Renzo Piano nell’ex area delle fabbriche dell’acciaio Falck a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. Il forfait di uno degli architetti più famosi del mondo e senatore a vita dipende dal cambio d’impostazione del recupero del territorio. L’idea iniziale era quella di sperimentare sui relitti delle fabbriche dismesse una rinascita urbana. In sostanza l’attuazione di quel rammendo delle periferie di cui tanto si parla. I megacentri commerciali sono l’opposto dell’idea di “urbanità” di Renzo Piano che pertanto ha lasciato. L’immobiliarista Davide Bizzi ha accettato la proposta dei fratelli Abdulaziz, Salam e Abdul Majed, che hanno acquistato per 500 milioni di euro circa 140 mila metri quadrati sul totale di un milione e 400 per fare un megadistretto commerciale e un parco di divertimento a fianco della Casa della Salute. Il rammendo dell’area di Sesto San Giovanni doveva essere nell’idea di Renzo Piano la ricucitura e la restituzione alla comunità di un luogo pieno di storia e di vita. Le ex acciaierie di Sesto San Giovanni erano un misto generazionale, economico ed etnico. Era chiamata la “Leningrado italiana” per le tante manifestazioni con bandiere rosse e le lotte operaie fino a quando dopo gli anni Novanta i metalmeccanici voltarono le spalle al Pci per votare Forza Italia o Lega. Con il passaggio della proprietà agli arabi l’area delle ex acciaierie diverrà una città per lo shopping e il divertimento.

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